Cannabis medica: i campi di applicazione.

Nella pianta della cannabis si trovano molecole strutturalmente simili a quelle prodotte dal nostro organismo (gli endocannabinoidi), in grado di legarsi e condizionare l'attività di recettori specifici presenti in tutte le cellule del nostro corpo.

L'azione dei cannabinoidi, in definitiva, tende a ripristinare la funzionalità dei sistemi di controllo superiori della nostra biologia.

La complessa interazione biologica del farmaco con il nostro organismo spiega il perché l'approccio terapeutico con cannabis medica è diverso da quello al quale siamo abituati con i farmaci di sintesi, e deve sempre essere un approccio personalizzato.

La sicurezza della cannabis come farmaco è stata ampiamente dimostrata, negli anni.

Questo ci permette di poter applicare una metodologia di intervento basata su una sequenza di:

🟢 osservazione del Paziente

🟠 acquisizione dei riscontri clinici

🔵 modulazione della terapia

Il Percorso terapeutico, pertanto, comporta un rapporto costante con il paziente, finalizzato alla modulazione della terapia e, soprattutto, al trasferimento di informazioni utili per una gestione quanto più autonoma (e consapevole) della terapia nella quotidianità.

Fondamentale, da questo punto di vista, l'analisi degli stressor, quei fattori che incidono quotidianamente sulla nostra biologia, "costringendoci" ad adattarci costantemente all'ambiente in cui viviamo.

Poiché il Sistema Endocannabinoide ha il ruolo di facilitare e coordinare questo processo continuo di adattamento, la riduzione del carico di lavoro su questo sistema è essenziale per migliorare in maniera sostanziale l'efficacia della terapia e, in ultima analisi, la qualità della vita di TUTTI I PAZIENTI.

▪ Dott. Carlo Privitera - Medico Specialista in Chirurgia Generale e d'Urgenza

📍 Per info:

www.camitmd.it

☎️ Whatsapp Centro Sud: +39 392 985 7639

☎️ Whatsapp Nord: +39 347 017 9845